lunedì 30 settembre 2013

Le Frecce tricolori torneranno


Dai corsi di volo alle manifestazioni, il territorio veronese è sempre attivo in campo aeronautico.

BARDOLINO. L'appuntamento con l'Air show, saltato l'anno scorso per mancanza di sponsor, sarà nel settembre 2014. De Beni: «L'evento deve essere fatto a costo zero  per il Comune e quest'anno alcuni privati hanno dato la loro disponibilità alla copertura finanziaria»

 
La pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori tonerà a sfrecciare nel cielo del lago di Garda, precisamente a Bardolino. L'appuntamento, salvo sorprese, dovrebbe essere in uno dei fine settimana centrali del settembre 2014. Questa almeno la richiesta fatta dal Comune. «Una richiesta che è anche una delle condizioni che avevo posto lo scorso anno quando, con molto rammarico, abbiamo dovuto rinunciare per ragioni economiche a riproporre l'Air show fatto nel 2008 e nel 2010.

Già in quell'occasione», spiega il sindaco Ivan De Beni, «avevo detto che Bardolino manteneva la sua disponibilità ad ospitare questo grande evento a due condizioni». «La prima, appunto», aggiunge, «che l'Aeronautica accettasse di inserirla in calendario in uno dei due fine settimana centrali di settembre, un periodo che riteniamo più idoneo perché coincide già con la cosiddetta bassa stagione e dunque meglio si presta ad essere teatro di un evento che richiama, come abbiamo visto nelle due edizioni fatte qui, decine di migliaia di appassionati. Con ricadute positive sull'indotto delle nostre categorie commerciali». La seconda condizione riguarda, appunto, l'aspetto economico e anche su questo fronte il sindaco bardolinese ha ricevuto rassicurazioni. «La defezione dello scorso anno è scaturita dalla mancanza di sponsor dell'Air show che, ho sempre detto, deve essere fatto a costo zero per il Comune. In questi mesi ho ricevuto ampie rassicurazioni da parte di alcuni privati che hanno dato la disponibilità a garantire la copertura finanziaria della manifestazione. In più possiamo contare sull'ottima collaborazione con il consorzio “Lago di Garda è” che è pronto non solo a contribuire ma anche a supportare l'evento dal punto di vista della promozione».  A questi tasselli si sono aggiunti, oltre al coinvolgimento della Fondazione Bardolino Top, la collaborazione con l'Aeroclub di Boscomantico - determinante perché la nuova normativa prevede che tutte le richieste per ogni tipologia di manifestazioni dell'aria passi attraverso l'Aeroclub d'Italia con il quale può rapportarsi solo un Aeroclub accreditato – e con il 63° club Frecce tricolori «del Garda» che ha organizzato tutte le edizioni gardesane dell'Air show (prima delle due bardolinesi ce ne sono state tre dal 2000 al 2006 a Peschiera). Uno scenario completo, dunque, che ha convinto l'amministrazione di Bardolino a inviare a Roma formale richiesta per la candidatura di Bardolino per l'Air Show 2014 con le Frecce tricolori. «La risposta arriverà nelle prime settimane del nuovo anno. Ma siamo fiduciosi», commenta De Beni affiancato da Giorgio Aloisi, presidente del 63° club Frecce tricolori «del Garda». Commenta Giorgio Aloisi: «Siamo contenti di lavorare per riportare le Frecce a Bardolino, località già collaudata e che ha registrato particolare gradimento perché il lago di Garda ha una posizione centrale nel nord Italia che lo rende prezioso anche agli occhi dell'Aeronautica militare», sottolinea il presidente del Club. «Posso dire che sono già partite le domande per avere non solo la pattuglia acrobatica ma anche il Reparto sperimentale volo dell'Aeronautica militare, grazie al quale potremmo vedere diversi aeromobili in dotazione: penso, oltre agli MB339Pam, a Tornado, Eurofighter 2000. E abbiamo già spedito le domande per ospitare anche la pattuglia acrobatica francese e gli F16 Demo Team olandese e belga accanto, come tradizione negli Air show, ad altri elicotteri ed aeromobili civili». È Aloisi a sottolineare l'importanza della collaborazione con Boscomantico il cui presidente Francesco Bussola dice: «Ci siamo messi più che volentieri a disposizione per riportare in territorio veronese un Air show di tale livello e naturalmente la pattuglia acrobatica, che è un vanto dell'Italia. La collaborazione instaurata con il Comune e il Club è una prova di quello che si può fare quando si mette in atto una sinergia autentica tra enti».

domenica 29 settembre 2013

Folle basso passaggio di un C-130 Hercules in Antartide


Nella scuola di volo argentina il "basso passaggio" è una tradizione; la manovra e assai più difficile di quello che può sembrare e richiede un addestramento specifico.
Quando si tratta di bassi passaggi al limite della follia davanti alle telecamere, i piloti dell'aeronautica argentina sono isuperabili.

Le loro abilità in questo tipo di volo sono state particolarmente utili nel condurre attacchi a bassa quota  sulle navi da guerra britanniche durante la guerra delle Falkland . 

Questa tradizione si è poi consolidata in tempo di pace durante le manifestazioni aeree nazionali, spesso organizzate su campi volo improvvisati.
Le foto di questa perfomance mettono i brividi sopratutto se si considera la stazza dell'Hercules e la sua inevitabile inerzia, che ben poco margine di correzione lascerebbero ad un eventuale errore di pilotaggio.

In queste immagini è mostrato un C-130 argentino mentre esegue un basso passaggio veramente estremo, su un gruppo di fotografi alla Base Antártica di Marambio, la principale base argentina in Antartide.





venerdì 27 settembre 2013

La Royal Air Force ritira definitivamente dal servizio il VC-10


Linee ed avionica da "vecchia scuola di volo", anche per il VC10 è arrivato il momento di "lasciare"

Si è chiuso ieri un importante capitolo della storia dell'aviazione britannica e della Royal Air Force, quando l'ultimo Vickers VC10 (ZA147) volante è atterrato per l'ultima volta su una pista aeroportuale. Dopo un volo di addio dalla base RAF di Brize Norton, il VC10 ZA147 è atterrato a Bruntingthorpe dove ha ufficialmente concluso i suoi 47 anni di onorata carriera.

Il VC10 è stato un velivolo di lungo raggio progettato e costruito da Vickers-Armstrongs (Aircraft) Ltd. Nella versione di linea l'aereo era stato progettato per operare voli di lungo raggio ed era in grado di operare in condizioni "hot and high" da diversi aeroporti africani. Il concept iniziale di questo aeroplano era quello di un jet di linea che poteva operare anche da piste piuttosto corte.

Tra le performance del VC10 ricordiamo la traversata più veloce dell'Atlantico (da Londra a New York) operata da un velivolo di linea subsonico, un record ancora inviolato e superato soltanto dal volo supersonico del Concorde.

Steve Lushington, comandande della base di Brize Norton e pilota dell'ultimo volo del VC10 ZA147, ha commentato: "Questo aereo ha una storia così fantastica, è un detentore di un record mondiale ed è stato utilizzato in numerose operazioni in tutto il mondo. C'erano molti occhi umidi nella cabina di pilotaggio, di molti membri dell'equipaggio." Dopo il ritiro dal servizio del VC10, lo Squadron No. 101 proseguirà nella sua missione operativa, quella di provider del servizio di rifornimento in volo della     Royal Air Force con i nuovi velivoli Voyager


giovedì 26 settembre 2013

Alenia Aermacchi M-345: ecco il nuovo jet delle Frecce Tricolori



Ha rappresentato la passione del volo e ha fatto scuola di volo acrobatico in tutto il mondo, ora l'MB-339 lascia le Freccie Tricolori.

Sarà l'Alenia Aermacchi M-345 il nuovo velivolo della Pattuglia Acrobatica Nazionale che rimpiazzerà a partire dal 2017 gli MB-339 in servizio dal 1982il 313° gruppo addestramento acrobatico della base friulana di Rivolto (Udine) meglio noto come  Frecce Tricolori. 



A ufficializzare il prossimo avvicendamento dei velivoli della pattuglia acrobatica più famosa del mondo è stato oggi il ministro della Difesa, Mario Mauro, in visita a Rivolto. Il nuovo velivolo da addestramento basico/avanzato M-345 «consentirà alla nostra Pattuglia di continuare a fare meraviglie in giro per il mondo», ha detto il ministro. L’M-345 sarà il quarto velivolo ad essere impiegato dalle Frecce Tricolori, costituite nel 1961 su velivoli statunitensi F-86E Sabre per passare nel 1964 sui Fiat G-91 e diciotto anni più tardi sull’MB-339. 

mercoledì 25 settembre 2013

La Francia celebra i 100 anni del primo volo postale del Paese


Celebrata la ricorrenza di un evento che ha fatto scuola di volo per generazioni di piloti.

Pauillac - La Francia ha celebrato, con un po' d'anticipo anche per sfruttare la benevolenza climatica di quest'ultimo scampolo d'estate, il centenario del primo volo postale su lunga distanza del Paese, compiuto il 15 ottobre 1913 tra la città settentrionale di Vélizy-Villacoublay et Pauillac, nella Francia sud occidentale; circa 600 Km, allora percorsi in 7 ore e due scali.Due biplani "Comet", replica dell'originale che compì l'impresa, hanno percorso lo stesso tragitto, ma a ritroso.


 A bordo c'erano i sindaci delle due città mentre uno dei piloti era Olivier Ronin, nipote del tenente pilota che portò a termine quello storico volo."Sono molto orgoglioso di aver potuto fare lo stesso volo di mio nonno Emmanuel - ha detto il pilota - così come è bello sapere che lui ha compiuta un'impresa epica per la storia dell'aviazione francese come il primo volo postale"."È stato un momento straordinario nella storia del nostro Paese - ha spiegato Sébastien Hornau, sindaco di Pauillac - la nostra città fu scelta perché sede di uno dei più importanti porti commerciali francesi, da cui partivano le navi per le Americhe. Il servizio aereo permise di velocizzare la consegna della posta".





Inizialmente la posta viaggiava verso Pauillac in treno da Parigi; la posta aerea permise un risparmio di circa 15 giorni nelle consegne da e verso il sud America.


La celebrazione è stata salutata anche da una esibizione della Patrouille de France, la pattuglia acrobatica dell'Aeronautica francese.

martedì 24 settembre 2013

LA RUSSIA E' ALLO STUDIO DEL CACCIA DI SESTA GENERAZIONE


Da sempre scuola di volo in ambito militare la Russia è continuamente alla ricerca di nuove tecnologie per la sua difesa aerea.

È iniziato in Russia lo studio di un caccia unico di sesta generazione. Il nuovo aereo sarà, probabilmente, senza pilota e sarà guidato da un intelletto artificiale. Per crearlo ci vorranno decenni. Attuamente in Russia si concludono i test del caccia T-50 di quinta generazione. L’aereo è caratterizzato da un bassissimo livello di visibilità grazie all’uso di materiali compositi e alla configurazione aerodinamica.






Ma l’aereo della successiva generazione, stando ai piloti, deve superarlo. È indubbiamente necessario studiare già adesso l’aereo di sesta generazione, sottolinea Denis Fedutinov, esperto nella sfera dell’aviazione non pilotata:

Gli specialisti convengono che l’aviazione da combattimento di sesta generazione sarà senza pilota. Bisogna lavorare in anticipo senza aspettare la conclusione dello sviluppo dell’aereo di quinta generazione. Tali lavori sono in corso in una serie di paesi. Vengono condotti da alcune società negli USA. Così, la compagnia Boeing lavora al relativo progetto Phantom Ray e la Northrop Grumman al progetto X-47B. Quest’estate la Northtrop Grumann ha per la prima volta dimostrato la possibilità di decollo e di atterraggio di un drone di classe simile sul ponte di una portaerei.

Secondo l’opinione dell’esperto, saranno possibili diverse varianti di studio del nuovissimo caccia di sesta generazione. Può essere, cioè, sia un lavoro che parte da zero, sia quello con l’impiego di elaborati tecnico-scientifici e di alcuni sottosistemi realizzati per l’aereo Т-50. Esiste perlomeno la possibilità di unificare alcuni suoi gruppi con quelli del caccia di quinta generazione.

Attualmente i droni vengono sempre più usati nel mondo e sono stati testati nel corso di alcuni conflitti armati. Ma si tratta solitamente di velivoli destinati alla ricognizione e all’osservazione del campo di battaglia. Sebbene appaiano anche macchine d’assalto capaci di risolvere compiti combattivi senza la partecipazione del pilota. Ma in caso di un caccia senza pilota tali compiti richiedono molto più tempo per la loro soluzione, fa notare Andrej Fomin, direttore della rivista Vzljot (Decollo):

Un conto è colpire con la bomba un bersaglio sulla terra e tutt’altro conto farlo senza la partecipazione del pilota in una situazione aerea che subisce rapidissimi cambiamenti. Sebbene anche sugli odierni caccia di quinta generazione sia abbastanza sviluppato il sistema dell’intelletto artificiale installato a bordo, che non solo fornisce suggerimenti al pilota ma può prendere da solo decisioni in merito alla variazione del regime di volo e all’impiego degli armamenti. Ma il pilota rimane ancora a bordo di questi aerei. E vi rimarrà sui caccia per più decenni.

Le compagnie russe hanno già cominciato a studiare il sistema aeronautico senza pilota. Potrà essere un drone d’assalto non inferiore agli ultimi analoghi occidentali, dice Denis Fedutinov:

Un aereo senza pilota del peso al decollo di circa una tonnellata viene studiato dalla compagnia Tranzas di San Pietroburgo. Un aereo del peso al decollo di circa 5 tonnellate viene sviluppato dall’ufficio di progettazione Sokol di Kazan’. Del progetto più “intrigante” se ne occupa la compagnia Suhoj. Di questo progetto non si sa niente ma esiste l’ipotesi che sarà un apparato assomigliante per alcuni versi a Х-47В e Phantom Ray.

Probabimente, il caccia di sesta generazione sarà creato nei prossimi decenni. In teoria lo stesso dovrebbe combinare in sé le migliori caratteristiche dei caccia di quinta generazione e dei nuovissimi droni d’assalto.





lunedì 23 settembre 2013

Zoncolan-Olimpo in deltaplano: missione compiuta


La voglia di volare ha portato due ragazzi dalla scuola di volo alla realizzazione di un sogno.



Zoncolan-Olimpo in deltaplano: missione compiuta. Suan Selenati e Manuel Vezzi sono arrivati sabato pomeriggio alle 17 sulla "casa degli dei", dopo quasi un mese e mezzo di viaggio, attraverso otto nazioni. Un'impresa da record, che vuole dare visibilità ad uno sport, che non rientra ancora nelle discipline olimpiche. Solo il giorno precedente al loro arrivo nel diario di bordo si leggeva: "se riusciamo a fare top landing sull'Olimpo e atterrare a Litochoro, dove ci aspetta il sindaco, non saremo umani ma replicanti…".

Si tratta infatti della più lunga traversata mai compiuta in deltaplano, velivolo privo di motore simile a un aquilone, attraverso montagne, pianure,  foreste, strade e paesi dei Balcani. Per spostarsi nel cielo, i due piloti, dopo essere decollati a piedi da un pendio, hanno sfruttato le correnti ascensionali portandosi in quota (si possono raggiungere persino i 4000 metri) per poi planare alla ricerca di altre correnti, nell’intento di procedere il più lontano possibile lungo la rotta stabilita.

Suan Selenati (classe '84, di Sutrio) e Manuel Vezzi (classe '81, di Verzegnis) sono stati seguiti da un collaboratore che ha guidato un mezzo di supporto, trasportando quanto necessario per il bivacco, per la preparazione dei decolli e gli stessi deltaplani tra un atterraggio e il successivo punto di partenza. I ragazzi si sono spostati esclusivamente in volo o con le proprie gambe coprendo i 1600 chilometri che separano lo Zoncolan dall’Olimpo, senza l’utilizzo di alcun veicolo a motore. “Vogliamo dare visibilità a questo sport e puntiamo al riconoscimento di questa disciplina tra gli sport olimpici”. Con il materiale video raccolto durante il viaggio sarà prodotto un film della durata di 45-60 minuti che vedrà la sua uscita nei primi mesi del 2014, destinato ai festival cinematografici internazionali e alla distribuzione televisiva.
Sullo Zoncolan è possibile volare durante l'inverno. “Noi giovani deltaplanisti - spiegano i due - dovevamo un riconoscimento ai nostri maestri. Quasi 35 anni fa Uberto Selenati (Piter), Bruno Donaer e Sereno Barbacetto - tutti carnici - hanno sfidato la grandezza del monte Kilimangiaro per effettuare, primi al mondo, un volo dalla sua cima. Hanno avuto il coraggio e l’esperienza per portare a termine una simile impresa, con dei mezzi autocostruiti che erano ben lontani dai parametri di sicurezza impiegati oggi per la costruzione dei nuovi deltaplani, veri e propri velivoli sicuri e performanti, con i quali si possono superare i 100km/h di velocità e con i quali è possibile effettuare voli di centinaia di chilometri. Questi piloti, assieme ad altri amici della Carnia ci hanno insegnato a volare, lasciandoci un bagaglio immenso di esperienza ed entusiasmo. A loro dedichiamo questa impresa, con la speranza di trasmettere ad altri la passione e il rispetto per gli elementi della natura che da loro abbiamo imparato”.

domenica 22 settembre 2013

"Scorpion": Un nuovo caccia da combattimento tattico è la proposta low-cost di Cessna


Dagli aerei per la scuola di volo ai jet privati Cessna scende in campo anche nel settore militare
Cessna capogruppo Textron  ha (segretamente) sviluppato un nuovo aereo d'attacco tattico capace di sostituire gli attuali, costosi aerei da combattimento, in scenari a basso rischio e in missioni di sicurezza nazionale: sarà impiegato in operazioni di difesa di confine e pattugliamento marittimo, ricognizione e sorveglianza  antidroga.

Il velivolo è un biposto a doppia coda, equipaggiato con due motori turbofan da 8.000 lb, ali dritte e composito fusoliera, la sua forma, specialmente il complesso di coda, ricorda vagamente quella dell' F-14 Tomcat. Il velivolo ha la capacità di accogliere armi a guida di precisione
Con una velocità massima di circa 450 kts e un costo orario di soli 3.000 USD, lo Scorpion, che effettuerà il volo inaugurale nei prossimi mesi, ha tutte le caratteristiche del velivolo"perfetto". E' stato concepito durante la guerra di Libia  nel 2011, dove si è evidenziato la necessità di avere aeroplani "economici" per effettuare missioni prolungate. 


Tuttavia, non è chiaro se tale piattaforma ha la reale possibilità di  entrare in servizio attivo all'interno della US Air Force, considerato che la maggior parte, se non tutte le sue attività, potrebbero essere tranquillamente soddisfatte dai droni.



giovedì 19 settembre 2013

LA PASSIONE PER IL VOLO DEI VOLONTARI FA RINASCERE UNO STORICO SIMBOLO DELLA SCUOLA DI VOLO ITALIANA.


Con le loro maglie rosse accompagnano i visitatori, raccontano come nascevano gli aeromobili, fanno rinascere aerei d'epoca: i volontari sono l'anima di Volandia, il parco-museo del volo. E ora i volontari hanno ufficialmente la loro "casa" dentro al museo, nell'ex stabilimento Caproni a due passi da Malpensa: a una settimana dall’apertura degli Open Day rivolti agli insegnanti di ogni ordine e grado (sabato 21 e 25 settembre; sabato 5 ottobre) è stata inaugurata la nuova sede dei volontari “Amici di Volandia”.

La palazzina a mattoncini rossi, un tempo storica sede del comando della scuola di volo, poi abitazione del direttore dello stabilimento Caproni e negli ultimi 20 anni sede del centro meccanografico Agusta, da oggi è il quartiere generale dei circa centocinquanta volontari: ex dipendenti delle aziende aeronautiche del territorio e appassionati del mondo del volo che hanno trovato a Volandia il luogo in cui continuare a coltivare il loro amore e tramandare conoscenze e aneddoti alle nuove generazioni. Volontari capaci di recuperare aerei radiati da decenni e ridotti a carcasse e riportarli in perfetto stato, per l'esposizione nei padiglioni del museo.
 
«Sono loro il cuore pulsante del Parco e Museo del Volo - dice il presidente Marco Reguzzoni, dopo il taglio del nastro - Se la visita a Volandia ha un sapore diverso da qualunque altra visita in un museo, lo si deve proprio alle loro competenze e alla loro passione. La loro guida trasmette ai visitatori del museo la passione e la genuinità del nostro entusiasmo, rendendo la visita un’esperienza unica».

In questo periodo i volontari sono alla prese, nella loro officina, con i lavori di restauro di un FIAT G 46 (l'ultimo a destra, nella foto qui accanto), appartenuto al pittore-pilota acrobatico Roberto Crippa. «Un lavoro molto impegnativo – spiega il presidente degli Amici di Volandia, Franco Giorgetti – che ci ha visti da prima provvedere al recupero e smontaggio del velivolo in quel di Garlasco e poi al trasporto; ora possiamo dire che abbiamo concluso la prima fase di lavori. Quanto prima questo gioiello andrà ad ampliare la collezione del museo. Un’operazione - spiega Giorgetti - resa possibile grazie anche al progetto ‘Crippa Roberto: pittore e aviatore acrobatico’, sostenuto con un contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus nell’ambito del bando ‘Nuovi orizzonti 2012'».






mercoledì 18 settembre 2013

Alenia Aermacchi, primo volo per il CS100 Bombardier.


L'industria aeronautica italiana fa ancora scuola di volo.

Con gli occhi incollati allo schermo dei computer, in Campania e in Puglia, è stata seguita con grande partecipazione, la diretta da Mirabel (Montreal) del primo volo di prova – decollato alle 9.55 locali per ritornarvi alle 12.25 – del velivolo Bombardier CSeries CS100. Tra Nola e Foggia infatti negli stabilimenti di Alenia Aermacchi, e in quelli di Napoli e di Brindisi di Magnaghi e Salver (gruppo Invesco), sono stati realizzati parte delle ali e l'intero sistema di porte carrello dell'aereo civile. Ha made in Sud Italia, in altre parole, almeno il 6% della struttura del Cs100.

Tra Canada e Italia è stato condiviso insomma il successo, in condizioni meteo perfette, del primo volo e l'inizio del programma di flight test. Per cui sono in fase di assemblaggio altri quattro velivoli. Ma la prima tappa, conclusasi bene, è di per sè un importante traguardo per l'industria aeronautica italiana. Quella degli CSeries, infatti, è una famiglia di velivoli commerciali di medie dimensioni fra i 100 e i 150 posti, caratterizzata da alta tecnologia, grande impiego di materiali compositi avanzati nelle strutture primarie come le ali, ed equipaggiato con motori di nuova generazione Pratt & Whitney PW1000G. Insomma, il Cs100 è un velivolo particolarmente innovativo che raggiunge prestazioni molto elevate pur garantendo minimi impatti ambientali. Finora ne sono stati ordinati 170.




martedì 17 settembre 2013

Giuseppe Alabiso, il recordman dell'ultraleggero


Chi è Giuseppe Alabiso, l'odontoiatra gelese, con una inesauribile voglia di volare, fresco di record mondiale per aver percorso 9000 km in ultraleggero? Le esperienze di volo sono la miglior scuola per imparare a volare.


Gela - Visibilmente emozionato il medico gelese Giuseppe Alabiso, 62 anni, record mondiale per la traversata nei cieli del mondo in ultraleggero, incontra amici e sostenitori nel corso di una conferenza per raccontare "l'incredibile ed unica esperienza che ho vissuto", dice. Quattordici tappe in otto giorni, dalla Sicilia a Capo Nord, l'odontoiatra, noto in città per questo genere di imprese solitarie, taglia il record dopo non poche difficoltà.
"Quando sono arrivato in Lettonia c'era la bufera, in Finlandia
sono atterrato senza carrello aperto a causa del maltempo e quando ho attraversato la Repubblica Ceca avevo il motore spento. Ho fatto tappa in Austria, Germania, Svezia, Lettonia e Norvegia, per un tragitto di circa 9000 km portando ovunque andassi l'immagine di una Gela meravigliosa immersa tra arte, storia, cultura e mare. In molti stati in cui sono andato neppure sapevano dove fosse Gela. Ecco perché con questa impresa ho unito l’estremo Sud dell’Europa con il punto più estremo a Nord".
All'incontro ha presenziato anche Fabio Baglioni, costruttore dell'ultraleggero con cui Alabiso ha superato il record. "Si tratta di un velivolo all'avanguardia - riferisce -. Abbiamo migliorato gli aeroplani di base perché potessero avere caratteristiche più sicure, oltreché belle, aumentando la capacità dei serbatoi per il rifornimento ed inserendo polistirolo nelle ali per un eventuale galleggiamento in acqua. Al momento non abbiamo altre idee, quindi il pilota non si faccia venire in mente nessun altro record da superare", scherza Baglioni "anche perché - gli fa eco Salvatore Mussoni, Presidente dell'associazione aeronautica di Gela Airone - ci ha fatto tribolare qualche volta.

I nostri contatti erano frequentissimi. Uno contato ogni dieci minuti ma in più occasioni è successo di perdere il segnale a causa di interferenze. Fortunatamente recuperavano subito". "Oltreché un sogno - ha detto Alabiso - questo viaggio ha rappresentato per me la vita, il mio viaggio verso la luce. Non a caso mi sono spostato da Sud verso Nord, toccando i luoghi dove la luce è perenne. La stessa che oggi illumina di nuovi riflessi la vita fuori e dentro me". Alabiso, in passato anche consigliere comunale e presidente della Juventina Terranova, la maggiore società calcistica di Gela negli anni '80, racconta entusiasta l'esperienza.
Lui, che nove anni fa sfidò la vita, quando rimase vittima di un incidente in aereo nei pressi di Sabaudia e rimase in stato comatoso per circa un mese. In quella occasione, dopo una decina di minuti di volo, un avaria al motore costrinse il pilota ad un inutile atterraggio di emergenza con il suo Storm 280, che dall'­altezza di 30 metri si schiantò

vicino a delle serre della zona tra colle Piuccio e Sacramento, in territorio laziale. Decine i gelesi che hanno seguito l'impresa minuto per minuto condividendo l'emozione di Alabiso collegandosi al localizzatore satellitare con semplice click su internet. La prossima impresa? "Mi godo questo successo e la famiglia a cui lo dedico, insieme alla città".


lunedì 16 settembre 2013

Airbus: Finnair riceve il primo A321 dotato di Sharlets


Finnair, la compagnia aerea di bandiera della Finlandia, cliente di lancio per l’Airbus A321 dotato di Sharklet, ha ricevuto il primo dei cinque aeromobili ordinati. L’A321 andrà a sostituire l’attuale flotta di Boeing 757 di Finnair che, di conseguenza, opererà con una flotta composta unicamente da Airbus. 

L’aeromobile è stato ufficialmente consegnato a Ville Iho, COO di Finnair, durante una cerimonia presso la sede Airbus di Amburgo. Finnair riceverà un totale di cinque aeromobili A321 equipaggiati con Sharklet, i dispositivi alari in grado di ridurre i consumi di carburante. Il vettore opera attualmente con una flotta Airbus composta da 40 aeromobili (15 A330/A340 e 25 aeromobili della famiglia A320). Finnair, inoltre, è stata una delle prime compagnie aeree a commissionare l’A350 XWB, ordinando un totale di 11 aeromobili.



domenica 15 settembre 2013

Cessna riceve un maxi ordine per i C172 Skyhawk


Cessna Aircraft Company oggi (Venerdì 13 Settembre) ha annunciato di aver ricevuto un ordine 79 velivoli Cessna 172 Skyhawk, uno degli ordini più grandi mai riceuvti per questo aeroplano. L'ordine è stato siglato al JetExpo 2013 di Mosca.
L'acquirente, la societò russa ViraZH, utilizzerà i nuovi velivoli per missioni di addestramento in varie scuole di volo in Russia occidentale. L'ordine fa parte di un accordo pluriennale tra Cessna e ViraZH, con tutti i velivoli in consegna entro il terzo trimestre 2014. Una volta che le consegne saranno terminate, ViraZH sarà uno dei maggiori operatori mondiali di 172 Skyhawk.


sabato 14 settembre 2013

Il volo supersonico di Virgin Galactic


Successo anche per il secondo volo sperimentale dell'aereo spaziale di Richard Branson. Il turismo spaziale è sempre più vicino.


La linea di veicoli spaziali commerciali di co-proprietà di Richard Branson di Virgin, ha portato il suo aereo Virgin Galactic a battere il precedente record di altezza di 300 chilometri e di velocità supersonica. Il secondo test, effettuato con successo lo scorso 22 agosto, ha reso ancora più vicino il traguardo del turismo spaziale, previsto già per la fine del 2014. Il motore è stato sviluppato e costruito per SpaceShipTwo dalla Sierra Nevada Corporation. I combustibili utilizzati non sono tossici, e le emissioni sono molto inferiori a quelle di tutti gli altri razzi.


La Virgin Galactic è una compagnia creata dal magnate Richard Branson (proprietario della Virgin), per realizzare un'offerta di voli spaziali suborbitali per il mercato commerciale.

Il progetto dell'azienda è di offrire 500 posti all'anno al costo di 200.000 dollari l'uno per raggiungere quote superiori ai 100 km d'altezza e per offrire sei minuti di assenza di peso

Questo mercato è attualmente coperto solo dall'Agenzia spaziale russa, che offre i voli a prezzi di circa 20 milioni di dollari per sei giorni di volo.