lunedì 18 novembre 2013

Ceneri vulcaniche e rischio per i voli, la prevenzione inizia dai corsi di volo ma allo studio ci sono nuovi ausilii tecnologici.


La compagnia aerea Easyjet è pronta a volare anche in caso di nubi di cenere come avvenuto nel 2010 con il vulcano islandese Eyjafjallajökull quando i voli furono bloccati in tutta Europa per una settimana a causa della mancanza di visibilità.
 
L’annuncio è arrivato da Tolosa, durante una conferenza stampa congiunta di Easyjet, Airbus e Nicarnica Aviation, in occasione della presentazione dei risultati raggiunti con il sensore Avoid, una sorta i radar meteorologico per la cenere.
 
Grazie a questo sistema è stata creata con successo la prima nube di cenere artificiale. Il sensore ha permesso così di rilevare e stimare la concentrazione di cenere vulcanica nell’atmosfera. Durante l’esperimento, è stata generata una nube di cenere sul Golfo di Biscaglia: un Airbus A400M ha disperso nell’atmosfera una tonnellata di cenere vulcanica proveniente dall’Islanda, ad un’altezza compresa tra 9.000 e 11.000 piedi, simulando condizioni simili a quanto accaduto con l’eruzione del 2010.
 
 
 
 Un secondo Airbus A340-300 di test, su cui è stata istallata la tecnologia Avoid, ha volato nei pressi della nube, identificandola e misurandola da una distanza di 60km.
 
 
 
Durante l’esperimento è stato utilizzato anche un piccolo aereo, un Diamond DA42 dell’Università di Dusseldorf, che ha attraversato la nube per rilevarne i parametri e confrontarli con quelli misurati da Avoid. EasyJet intende così proseguire con il progetto istallando delle unità Avoid su alcuni dei suoi aeromobili entro la fine del 2014, contribuendo a trovare una soluzione che eviterebbe, in caso di ceneri vulcaniche, di dover chiudere lo spazio aereo come invece accaduto nel 2010.
 “La minaccia rappresentata dai vulcani islandesi è reale – ha sottolineato Ian Davies, Engineering Director di easyJet – e siamo quindi orgogliosi dei risultati di questo esperimento innovativo e unico nel suo genere. Trovare una soluzione è fondamentale, ora come non mai, al fine di assicurare che quanto accaduto nella primavera del 2010 non si ripeta, quando per alcuni giorni tutti i voli in Europa sono stati bloccati. Quello di oggi – ha aggiunto – è un passo importante del processo di test della tecnologia, verso la certificazione commerciale. D’ora in poi easyJet lavorerà a questo sistema indipendente in modo da installarlo su alcuni dei nostri aerei entro la fine del 2014″. “Il team ha eseguito un esperimento scientifico e ingegneristico unico – ha sottolineato Fred Prata, inventore della tecnologia Avoid – dimostrando che il sensore AVOID può rilevare basse concentrazioni di cenere.
 
Il risultato pienamente soddisfacente di questo esperimento, che ha richiesto la dispersione di 1000 kg di cenere nell’atmosfera, il controllo di quattro aerei ed il coordinamento delle misurazioni dei dati provenienti da due velivoli, testimonia l’impegno ed il talento degli ingegneri di easyJet e Airbus e dimostra come industria e scienza si siano unite per risolvere un problema importante”. Tra il 15 e il 21 aprile 2010 l’Europa ha sperimentato una chiusura dello spazio aereo di proporzioni senza precedenti. Durante questo periodo i voli sono stati ridotti dell’80%, con la cancellazione di oltre 100.000 voli. Le perdite lorde per il settore aereo mondiale sono state stimate a 2,6 miliardi di dollari come risultato della chiusura dello spazio aereo. Il sistema Avoid, creato dal dottor Fred Prata di Nicarnica Aviation, utilizza tecnologia ad infrarossi integrata sull’aeromobile per fornire le immagini a piloti, ed un centro di controllo operazioni. Le immagini consentiranno ai piloti di vedere la nube di cenere da un massimo di 100 km di distanza dall’aeromobile e ad altitudini comprese tra 5.000 e 50.000 piedi, permettendo loro di apportare piccoli aggiustamenti alla rotta per evitare qualsiasi nube di cenere. Il concetto è molto simile a quello dei radar meteorologici, che vengono utilizzati su tutti gli aeromobili commerciali

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