giovedì 19 settembre 2013

LA PASSIONE PER IL VOLO DEI VOLONTARI FA RINASCERE UNO STORICO SIMBOLO DELLA SCUOLA DI VOLO ITALIANA.


Con le loro maglie rosse accompagnano i visitatori, raccontano come nascevano gli aeromobili, fanno rinascere aerei d'epoca: i volontari sono l'anima di Volandia, il parco-museo del volo. E ora i volontari hanno ufficialmente la loro "casa" dentro al museo, nell'ex stabilimento Caproni a due passi da Malpensa: a una settimana dall’apertura degli Open Day rivolti agli insegnanti di ogni ordine e grado (sabato 21 e 25 settembre; sabato 5 ottobre) è stata inaugurata la nuova sede dei volontari “Amici di Volandia”.

La palazzina a mattoncini rossi, un tempo storica sede del comando della scuola di volo, poi abitazione del direttore dello stabilimento Caproni e negli ultimi 20 anni sede del centro meccanografico Agusta, da oggi è il quartiere generale dei circa centocinquanta volontari: ex dipendenti delle aziende aeronautiche del territorio e appassionati del mondo del volo che hanno trovato a Volandia il luogo in cui continuare a coltivare il loro amore e tramandare conoscenze e aneddoti alle nuove generazioni. Volontari capaci di recuperare aerei radiati da decenni e ridotti a carcasse e riportarli in perfetto stato, per l'esposizione nei padiglioni del museo.
 
«Sono loro il cuore pulsante del Parco e Museo del Volo - dice il presidente Marco Reguzzoni, dopo il taglio del nastro - Se la visita a Volandia ha un sapore diverso da qualunque altra visita in un museo, lo si deve proprio alle loro competenze e alla loro passione. La loro guida trasmette ai visitatori del museo la passione e la genuinità del nostro entusiasmo, rendendo la visita un’esperienza unica».

In questo periodo i volontari sono alla prese, nella loro officina, con i lavori di restauro di un FIAT G 46 (l'ultimo a destra, nella foto qui accanto), appartenuto al pittore-pilota acrobatico Roberto Crippa. «Un lavoro molto impegnativo – spiega il presidente degli Amici di Volandia, Franco Giorgetti – che ci ha visti da prima provvedere al recupero e smontaggio del velivolo in quel di Garlasco e poi al trasporto; ora possiamo dire che abbiamo concluso la prima fase di lavori. Quanto prima questo gioiello andrà ad ampliare la collezione del museo. Un’operazione - spiega Giorgetti - resa possibile grazie anche al progetto ‘Crippa Roberto: pittore e aviatore acrobatico’, sostenuto con un contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus nell’ambito del bando ‘Nuovi orizzonti 2012'».






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