martedì 24 settembre 2013

LA RUSSIA E' ALLO STUDIO DEL CACCIA DI SESTA GENERAZIONE


Da sempre scuola di volo in ambito militare la Russia è continuamente alla ricerca di nuove tecnologie per la sua difesa aerea.

È iniziato in Russia lo studio di un caccia unico di sesta generazione. Il nuovo aereo sarà, probabilmente, senza pilota e sarà guidato da un intelletto artificiale. Per crearlo ci vorranno decenni. Attuamente in Russia si concludono i test del caccia T-50 di quinta generazione. L’aereo è caratterizzato da un bassissimo livello di visibilità grazie all’uso di materiali compositi e alla configurazione aerodinamica.






Ma l’aereo della successiva generazione, stando ai piloti, deve superarlo. È indubbiamente necessario studiare già adesso l’aereo di sesta generazione, sottolinea Denis Fedutinov, esperto nella sfera dell’aviazione non pilotata:

Gli specialisti convengono che l’aviazione da combattimento di sesta generazione sarà senza pilota. Bisogna lavorare in anticipo senza aspettare la conclusione dello sviluppo dell’aereo di quinta generazione. Tali lavori sono in corso in una serie di paesi. Vengono condotti da alcune società negli USA. Così, la compagnia Boeing lavora al relativo progetto Phantom Ray e la Northrop Grumman al progetto X-47B. Quest’estate la Northtrop Grumann ha per la prima volta dimostrato la possibilità di decollo e di atterraggio di un drone di classe simile sul ponte di una portaerei.

Secondo l’opinione dell’esperto, saranno possibili diverse varianti di studio del nuovissimo caccia di sesta generazione. Può essere, cioè, sia un lavoro che parte da zero, sia quello con l’impiego di elaborati tecnico-scientifici e di alcuni sottosistemi realizzati per l’aereo Т-50. Esiste perlomeno la possibilità di unificare alcuni suoi gruppi con quelli del caccia di quinta generazione.

Attualmente i droni vengono sempre più usati nel mondo e sono stati testati nel corso di alcuni conflitti armati. Ma si tratta solitamente di velivoli destinati alla ricognizione e all’osservazione del campo di battaglia. Sebbene appaiano anche macchine d’assalto capaci di risolvere compiti combattivi senza la partecipazione del pilota. Ma in caso di un caccia senza pilota tali compiti richiedono molto più tempo per la loro soluzione, fa notare Andrej Fomin, direttore della rivista Vzljot (Decollo):

Un conto è colpire con la bomba un bersaglio sulla terra e tutt’altro conto farlo senza la partecipazione del pilota in una situazione aerea che subisce rapidissimi cambiamenti. Sebbene anche sugli odierni caccia di quinta generazione sia abbastanza sviluppato il sistema dell’intelletto artificiale installato a bordo, che non solo fornisce suggerimenti al pilota ma può prendere da solo decisioni in merito alla variazione del regime di volo e all’impiego degli armamenti. Ma il pilota rimane ancora a bordo di questi aerei. E vi rimarrà sui caccia per più decenni.

Le compagnie russe hanno già cominciato a studiare il sistema aeronautico senza pilota. Potrà essere un drone d’assalto non inferiore agli ultimi analoghi occidentali, dice Denis Fedutinov:

Un aereo senza pilota del peso al decollo di circa una tonnellata viene studiato dalla compagnia Tranzas di San Pietroburgo. Un aereo del peso al decollo di circa 5 tonnellate viene sviluppato dall’ufficio di progettazione Sokol di Kazan’. Del progetto più “intrigante” se ne occupa la compagnia Suhoj. Di questo progetto non si sa niente ma esiste l’ipotesi che sarà un apparato assomigliante per alcuni versi a Х-47В e Phantom Ray.

Probabimente, il caccia di sesta generazione sarà creato nei prossimi decenni. In teoria lo stesso dovrebbe combinare in sé le migliori caratteristiche dei caccia di quinta generazione e dei nuovissimi droni d’assalto.





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