venerdì 25 ottobre 2013

Spitfire VS Bf109, la vera differenza la fecero i corsi di volo che formavano i piloti.


Non è sempre il migliore aereo che vince in uno scontro aria-aria.


La maggior parte delle volte è la preparazione che il pilota ha ricevuto la sua abilità e il suo grado di esperienza a fare la differenza. 


Un pilota ben addestrato con un aereo meno performante può sconfiggere un aereo sulla carta più potente ma pilotato da un aviatore scarsamente addestrato.


Questa considerazione è stata drammaticamente verificata nel corso della II guerra mondiale quando a contendersi la supremazia dei cieli d'Europa erano due aerei entrati nella leggenda.

Durante la seconda guerra mondiale i due dei combattenti , in un duello erano il mitico Supermarine Spitfire Inglese e il formidabile caccia tedesco Messerschmitt Bf 109.



Durante i combattimenti ravvicinati che imperversavano nei cieli, alcuni esemplari di entrambi gli aerei caddero nelle mani degli avversari, dando sia alla Royal Air Force ce alla Luftwaffe, l'opportunità di testare l'aereo nemico.

Il primo Spitfire Mk I catturato intatto dai tedeschi durante l'evacuazione di Dunkerque fu immediatamente utilizzato dai tedeschi in un combattimento aereo simulato contro un Bf 109E .
Lo Spitfire, fu pilotato da Maj Werner Mölders , che era all'epoca il principale asso della Luftwaffe con 25 vittorie aeree confermate. La versione dell'aereo inglese catturato era equipaggiata con un vecchio propulsore e aveva un rateo di salita inferiore a quella del Spitfire Mk I equipaggiata con un propulsore decisamente più performante.
Il pilota tedesco scoprì che se il pilota spingeva in basso il naso dello Spitfire e applicando un valore elevato di G negativi, il galleggiante del carburatore del motore Merlin interrompeva il flusso della benzina con il risultato che il motore si spegneva.



Al contrario, il Bf 109E non soffriva dello stesso problema, perché il suo Daimler Benz DB 601 era dotato di motore ad iniezione.



Allo stesso tempo lo Spitfire si dimostrava decisamente più performante alle alte quote e dimostrava una generale maggior robustezza strutturale.



Nel complesso i due aeroplani potevano dirsi equivalenti, a far pendere l'ago della bilancia era la preparazione e la combattività dei piloti che si dimostrava determinante in tutti gli scenari di combattimento.
L'investimento nella formazione dei piloti assunse, compatibilmente con le ristrettezze imposte dalla guerra, un ruolo determinante per il controllo dei cieli d'Europa.





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