lunedì 21 ottobre 2013

Italia Australia con due ultraleggeri, da un sogno coltivato fin dal primo corso di volo, ad un'esperienza magnifica che sarà un record.


Volare dall’Italia all’Australia con un ultraleggero e’ sempre stato il sogno di due piloti veneti, Antonio Forato e Roberto Bisa, atterrati venerdi tra mille difficolta’ nell’aeroporto di Ahmedabad, nel Gujarat, ‘India occidentale. A bordo di due ultraleggeri, i due intrepidi aviatori hanno fatto tappa nel Paese asiatico nell’ambito della loro impresa, chiamata ”Riding the skies” (Cavalcare i cieli) che, se portata a compimento, potrebbe entrare nel Libro Guinness dei Primati. Nessuno infatti ha mai realizzato una sorvolata di 22.000 chilometri e 16 Paesi, oceani compresi, a bordo di ultraleggeri da turismo.
Partiti da Cassola (Vicenza) lo scorso 8 ottobre, i due piloti hanno attraversato Grecia, Medio Oriente, Golfo arabico, Pakistan, e giovedi sera sono giunti nello scalo dello stato indiano del Gujarat non senza un po’ di ansia perche’ si era gia’ fatto buio e gli ultraleggeri non possono volare di notte. ”Finora tutto e’ andato bene – ha detto Forato, 50 anni, ex campione di automobilismo – eccetto per il maltempo che abbiamo trovato in Italia alla partenza e le diverse difficolta’ burocratiche che stiamo trovando ora ad attraversare Pakistan e India”.



L’arrivo ad Ahmedabad per esempio e’ stato ritardato di qualche giorno a causa della mancanza di permessi e anche della festa musulmana di Eid-ul-Adha (Festa del Sacrificio). Ma proprio in Pakistan, un Paese considerato tra i piu’ pericolosi al mondo, i due veneti hanno ricevuto ”la piu’ calorosa accoglienza”, quando sono stati costretti a chiedere l’atterraggio di emergenza nella base militare di Pasni, in Baluchistan, per mancanza di carburante. ”Siamo stati accolti da soldati armati sulla pista – racconta – ma poi hanno capito chi eravamo e siamo diventati le star della base. Il comandante ci ha perfino ospitato a casa sua”.
Forato, che e’ di Castelfranco Veneto e il compagno Bisa, 47 anni, di Romano, sono esperti aviatori con diverse ore di volo. La trasvolata in Australia, 22.000 chilometri in 22 giorni, era un loro sogno nel cassetto e, se conclusa diventera’ un primato mondiale (anche senza rispettare i tempi prestabiliti). La traversata prosegue per Kolkata (l’antica Calcutta) e poi da li’ nel sud-est asiatico fino a Sidney attraverso oltre 40 aeroporti dove si fermeranno solo per fare benzina, mangiare e dormire.




Gli aerei, un Flysyntesys Texan Top 100 e un Technam P92 Eaglet, hanno un’autonomia di 7 o 8 ore. ”Voliamo a una quota di 2.700 metri che e’ molto piu’ alta di quello a cui siamo abituati in Italia. A una altezza del genere paradossalmente si e’ piu’ sicuri, perche’ in caso di avaria si ha molto tempo per cercare un punto di atterraggio”. La parte piu’ stressante e’ quella di ”ottenere le autorizzazioni” e trovare della benzina in scali ”che sono abituati a gestire dei Boeing e che non hanno nemmeno un imbuto”. Per il resto ”e’ come essere su una piuma, ascoltiamo musica e guardiamo i meravigliosi paesaggi che scorrono sotto i nostri occhi”.




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